Suor Cristina, dopo il successo ottenuto a “The Voice of Italy”, sembra che le venga quasi proibito il palcoscenico della tv infatti per lei niente Sanremo.
Dopo che Suor Cristina ha vinto la seconda edizione di “The Voice of Italy”, è subito sparita dalla circolazione, tanto da aver perso i contatti persino con la Universal Music, la casa discografica che per contratto avrebbe dovuto registrare il suo primo album.
La stessa Universal, però, pare che avesse già in mente progetti per Suor Cristina, come allestire uno studio di registrazione direttamente nel convento, far partecipare la suora a Sanremo nella categoria dei Big e poi far uscire il disco dopo il Festival.
Alessandro Massara, presidente di Universal Music Italia ha dichiarato al Corriere della Sera:
“Siamo in attesa delle decisioni personali di Suor Cristina e di quelle del suo ordine religioso.Tutto prende più tempo di quanto non sia per noi normale quando si tratta di contratti e progetti di altri artisti. So che può sembrare inusuale non averla ancora in studio o con un album pronto, ma giustamente ci sono delle regole diverse che in un caso particolare come questo vanno rispettate”.
Dopo aver suscitato tanto clamore e tanto interesse a livello planetario, Suor Cristina non dà più notizie di sé, ed è sparita completamente dal piccolo schermo e dall’universo musicale. La sua prima e ultima apparizione subito dopo la conclusione del talent show risale a giungo, fu tra gli ospiti della serata che Rai Due dedicò al Premio Marisa Belisario. Si sa che Suor Cristina è tornata alla Casa delle Orsoline di Milano, ed ha ripreso la sua vita consueta, dividendosi fra l’oratorio, la scuola materna e il pensionato universitario. Ma al di là del suo ambiente, non c’è più traccia di lei nel settore della musica.
Sembra ripetersi con Suor Cristina quanto è accaduto l’anno scorso ad Elhaida Dani, la vincitrice della prima edizione di The Voice. Infatti, anche la Dani, dopo alcune brevi apparizioni, è sparita dal contesto musicale italiano. La sua presenza è stata notata in poche occasioni che non hanno però avuto un’importanza nazionale.